La Cappella di San Pietro, situata sulla sommità del monte Varatella a circa 890 metri di altitudine, offre una vista panoramica mozzafiato che spazia dalla catena alpina fino alla costa ligure. Questo antico complesso, immerso nella leggenda, è legato a storie che vanno dal passaggio di San Pietro alla fondazione da parte di Carlo Magno. Tuttavia, le prime testimonianze storiche documentabili risalgono all’XI secolo, con la presenza dei monaci Benedettini, cui seguirono i Certosini nel 1313. Questi ultimi abbandonarono il monte nel 1495 per trasferirsi in fondovalle, segnando l’inizio del declino del complesso abbaziale. Nel tempo, gran parte degli edifici subì la rovina, eccetto la chiesa, che mantenne un ruolo spirituale e venne preservata dalle devastazioni grazie alla ripresa del culto durante l’Ottocento.
L’edificio attuale, pur modificato rispetto all’originale, conserva il fascino austero e imponente delle costruzioni monastiche antiche. La chiesa, costruita in pietra grezza, ha una facciata irregolare che si adatta alla pendenza del terreno. Le modifiche architettoniche intervenute nel tempo hanno reso la struttura asimmetrica, con un ingresso principale posizionato a un livello più alto e spostato a sinistra rispetto al tetto. Semplice all’esterno, l’unico ornamento visibile è una meridiana dipinta sopra il portico di ingresso ai vani di servizio. Sul lato meridionale si nota un pozzo, testimone dell’antico chiostro oggi scomparso. All’interno, la chiesa presenta una grande navata unica divisa in tre campate da archi ribassati, con volte a botte. Il presbiterio è stato modificato nel 1937 con l’introduzione di un altare sormontato da un ciborio, che domina lo spazio con la sua presenza imponente.
Nonostante i numerosi interventi, la chiesa conserva elementi storici di grande valore, come l’affresco tardogotico che raffigura San Pietro seduto in cattedra. Ridipinto nel corso dei secoli, l’affresco è affiancato dalle figure di San Brunone e San Deodato, aggiunte negli anni Ottanta del ‘900. L’altare moderno, rivolto verso il popolo, è posto sotto il possente ciborio sorretto da quattro colonne. Questo incontro tra elementi antichi e moderni conferisce all’aula un’atmosfera unica, unendo la spiritualità austera del passato con le esigenze liturgiche contemporanee. Anche se priva di un campanile, la cappella ha mantenuto un ruolo centrale nella vita religiosa della comunità locale, soprattutto grazie alla processione quinquennale che, il primo maggio, riporta i fedeli dalla valle fino a questo luogo di preghiera sospeso tra cielo e terra.
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