L’Oratorio dei Santi Giacomo e Filippo, situato nella località Murta, vicino alla frazione di Salea nel comune di Albenga, è un prezioso esempio di architettura religiosa rurale, incastonato tra oliveti e terrazzamenti tipici del paesaggio ligure. Posizionato su un versante collinare, l’edificio si trova lungo la strada che conduce alla chiesa parrocchiale e al cimitero soprastante, in una zona caratterizzata da un’atmosfera di quiete e raccoglimento. La sua facciata, semplice e intonacata di rosa, è priva di decorazioni elaborate, ma ospita un piccolo affresco protetto da un’edicola che raffigura la Madonna col Bambino e i Santi. Il campaniletto a vela, ricostruito di recente, sorge sopra lo spiovente sinistro, completando il disegno sobrio e armonioso dell’oratorio.
All’interno, l’oratorio presenta una profonda aula unica, con due bassi scalini che separano la navata dall’area presbiteriale, entrambe di uguale altezza e larghezza. Il design richiama la funzione originaria di sede della confraternita locale, come testimoniato dagli scanni lignei alle pareti. Le paraste doriche che scandiscono i lati della navata sorreggono la trabeazione modanata, che corre lungo le ultime campate. L’altare marmoreo, con i suoi gradini portacandelieri, è sormontato da una magnifica macchina d’altare in stile tardobarocco, con colonne tortili e figure di angeli che incorniciano una statuetta della Vergine col Bambino. Questo contrasto tra la sobrietà della struttura e la ricchezza dell’altare rende l’oratorio un luogo di culto affascinante e spiritualmente intenso.
L’oratorio custodisce anche un importante patrimonio artistico, con affreschi di grande valore che sono stati riportati alla luce solo di recente. Nel 2004, durante un restauro, sono emerse pitture murali del tardo Medioevo, tra cui una Madonna con Santi e una “cavalcata dei vizi”. L’analisi degli affreschi ha rivelato che parte della costruzione risale almeno alla fine del Medioevo, confermando la sua antica origine. Nel 2023, ulteriori lavori di descialbatura hanno portato alla scoperta di una rappresentazione della crocifissione, risalente agli inizi del ‘500 e attribuibile alla scuola ligure. Queste scoperte arricchiscono la storia dell’oratorio, un edificio che ha attraversato i secoli, sopravvivendo a restauri, ristrutturazioni e persino a un violento temporale nel 1980, che ne danneggiò gravemente la struttura ma ne confermò l’importanza per la comunità locale.
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